Saylor-Buffett Ratio, bolla speculativa sui bitcoin?
Attraverso un rapporto tra i rendimenti del bitcoin e quelli dello S&P500, il cosiddetto Saylor-Buffett Ratio, emerge la forza del movimento al rialzo della moneta digitale rispetto al listino statunitense. Segnale di bolla speculativa o semplicemente aspettative (razionali) molto elevate?
Il Saylor-Buffett Ratio è uno strumento analitico che mette a confronto la performance di Bitcoin (BTC), la criptovaluta dominante, con l’S&P 500, l’indice che rappresenta le 500 principali aziende quotate negli Stati Uniti. Questo rapporto offre una prospettiva sull’evoluzione del mercato delle criptovalute rispetto al mercato azionario tradizionale. La versione originale dell’indicatore è stata elaborata da Owen Lamont, gestore di portafoglio presso Acadia Asset Management e mette a confronto una società “tradizionale” come Berkshire Hathaway di Warren Buffet con una fortemente orientata alle valute digitali come la MicroStrategy di Micheal Saylor.
Il rapporto è calcolato dividendo il rendimento cumulativo di Bitcoin per quello dell’S&P 500 su un determinato periodo. La sua lettura ci consente di di che se:
- ratio >1: Bitcoin ha sovraperformato l’S&P 500. Ciò potrebbe indicare un forte interesse speculativo verso Bitcoin, ma potrebbe anche riflettere una crescente accettazione della criptovaluta come classe di asset legittima.
- ration <1: L’S&P 500 ha sovraperformato Bitcoin. Questo scenario può suggerire un calo dell’entusiasmo speculativo o una maggiore preferenza degli investitori per asset tradizionali e meno volatili.
Quello rappresentato qui sopra è il Saylor-Buffett Ratio calcolato come rapporto tra rendimenti del bitcoin e rendimenti dello S&P500 nell’arco temporale degli ultimi 5 anni. Come si nota l’indicatore è schizzato verso l’alto nella seconda parte del 2024 ed ha superato i massimi registrati ad inizio 2021.
Questa, invece, è una fotografia di lungo periodo (dal 2000 ad oggi) mettendo a confronto i rendimenti di MicroStrategy e Berkshire. L’informazione che se ne deduce è che valori del rapporto come quelli attuali non si vedevano dal 2000.
Questi i numeri. Elemento sufficiente, stando al creatore del Saylor-Buffett Ratio (intervistato dall’agenzia Bloomberg) per considerare molto probabile la presenza di una bolla speculativa dietro all’attuale impennata del bitcoin.
Le criptovalute ci hanno già abituato a periodi di grande euforia seguiti da periodi di forte correzione (boom-and-bust) e quanto sta accadendo in queste settimane potrebbe esserne l’ennesimo esempio. Nel frattempo l’impressione è che la febbre da bitcoin sia guidata da due elementi: un’aspettativa molto elevato su una maggiore implementazione delle monete digitali nell’economia reale (aspettativa a cui ha contribuito la recente campagna elettorale statunitense); una marcata presenza di sindrome FOMO (Fear Of Missing Out), vale a dire la paura di “perdere un’opportunità” da parte degli investitori.