Poche novità sui mercati finanziari nell’ultima settimana del 2022
L’ultima settimana del 2022 non porta grosse novità sui mercati finanziari. Le preoccupazioni degli investitori continuano ad oscillare tra persistenza dell’inflazione e rischio di recessione. A complicare le cose anche la nuova ondata di covid in Cina. Sul fronte dei tassi di interesse le parole della Lagarde gelano le speranze di un cambio di rotta della banca centrale europea a breve, mentre i numeri del mercato del lavoro statunitense si mantengono si livelli di ottima salute. In questo quadro vediamo come si sono comportate le nostre analisi.
Nella scorsa settimana il 29% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi hanno registrato una variazione positiva. Il 70% ha subito una variazione negativa. Analizzando per macroclassi, il 24% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 5% degli strumenti obbligazionari ed il 78% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi. Le percentuali relative agli altri asset risentono in maniera particolare del recupero dell’oro continuati anche nell’ultima settimana del 2022, come mostra l’andamento della nostra analisi globale e di risk on/risk off sui mercati finanziari.
Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 28% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 37.984496124031% del totale.
Tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 27% del totale.
Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 37.5% del totale.
Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 35% del totale. In questa sezione rientrano tutte le analisi relative al sentiment, alle materie prime ed alle valute.
Delle valutazioni effettuate il 27% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 33% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 16% ed il 24%