Nella settimana prima di Natale è stata ancora l’inflazione il tema principale
Nella settimana prima di Natale è stata ancora l’inflazione il tema principale sui mercati finanziari. Dal Giappone è arrivato un primo potenziale segnale di cambio di rotta da parte della BoJ, con l’innalzamento della banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di stato a 10 anni. Segnale in qualche maniera confermato dai dati sull’inflazione, che ha toccano nel mese di novembre i massimi da inizio anni 90 dello scorso secolo. Dagli USA, invece, arrivano segnali di rallentamento per quel che riguarda i consumi, ma allo stesso tempo la crescita dei salari può determinare ancora spinte rialziste sui prezzi.
Vediamo allora come si sono comportate le nostre analisi nella settimana appena trascorsa.
Nella scorsa settimana il 53% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi hanno registrato una variazione positiva. Il 45% ha subito una variazione negativa. Analizzando per macroclassi, il 58% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 0% degli strumenti obbligazionari e l’83% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi.
Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 21% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 10% del totale.
Tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 22% del totale.
Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 18.75% del totale. Particolarmente interessante l’analisi delle obbligazioni per duration che continua ad indicare un approfondimento dell’inversione della curva dei rendimenti.
Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 292% del totale. In questo gruppo di analisi rientrano quelle relative alle valute, al sentiment ed alle materie prime.
Delle valutazioni effettuate il 16% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 24% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 7.75% ed il 30%