Mercati finanziari, ancora dubbi tra inflazione e tassi di interesse
Nella settimana appena trascorsa i mercati finanziari hanno continuato ad interrogarsi sul futuro andamento di inflazione e tassi di interesse. Il governatore della FED Powell ha ribadito che la strada da percorrere per riportare l’inflazione al 2% è ancora lunga e tortuosa. E gli ultimi dati sull’inflazione tedesca sembrano confermare che anche in Europa il cammino verso la fine della fase di rialzo dei tassi è ancora lungo. In questo scenario il mercato azionario interrompe la sua fase di rally ed anche i prezzi delle obbligazioni rallentano la corsa al rialzo. Vediamo qualche dato sull’e’andamento settimanale delle nostre analisi.
Nella scorsa settimana il 32% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi hanno registrato una variazione positiva. Il 67% ha subito una variazione negativa. Analizzando per macroclassi, il 33% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 5% degli strumenti obbligazionari ed il 50% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi.
Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 28% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 26% del totale.
Tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 21% del totale. Il settore azionario soffre sulle parole di Powell e su ipotesi di una discesa dell’inflazione più lenta del previsto.
Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 56.25% del totale.
Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 47% del totale. In questa sezione rientrano le analisi relative al sentiment, alle valute ed alle materie prime.
Delle valutazioni effettuate il 27% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 25% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 29% ed il 26%