17 Ottobre 2022

Inflazione statunitense e governo inglese “guidano” i mercati finanziari

La settimana appena trascorsa sui mercati finanziari è stata dominata dai dati sull’inflazione statunitense e dalle giravolte del governo inglese sulle scelte di politica fiscale. A “trionfare” alla fine è stato nuovamente la preoccupazione per nuovi rialzi dei tassi ed una conseguente possibile recessione.

Sul fronte dell’inflazione statunitense il dato core di settembre ha continuato a salire, toccando il nuovo record dal 1982 e smorzando definitivamente le ipotesi di una possibile fine a breve dei rialzi dei tassi da parte della FED, per il governo inglese, invece, retromarcia sul taglio delle tasse per evitare capitomboli ulteriori sul mercato dei titoli di stato. Pericolo imminente scampato ma reputazione dell’esecutivo che per gli investitori rimane molto compromessa.

Andiamo a vedere come si sono mosse nel complesso le nostre analisi.

Nella scorsa settimana il 28% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi ha registrato una variazione positiva. Il 70% ha subito una variazione negativa. Analizzando per macroclassi, il 33% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 15% degli strumenti obbligazionari e l’8% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi.

Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 38% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 43% del totale. A registrare i miglioramenti più cospiqui sono state le asset class alternative ad azioni ed obbligazioni, con queste ultime che registrano la percentuale più bassa di miglioramento.

Nel dettaglio, tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 42% del totale. Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 31% del totale. Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 45% del totale.

Delle valutazioni effettuate il 44% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 24% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 46% ed il 29%. Nel complesso, quindi, un ulteriore scivolamente verso il basso che segnala ancora molto incerta per i mercati finanziari.

Nella sezione relativa alle obbligazioni ha fatto il suo ingresso in settimana anche la nuova analisi relativa alla scelta per duration. Mentre tra le analisi di market sentiment si può ora consultare anche quella relativa alla relazione tra mercati finanziari e ciclo economico.

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