Francia, non solo spread, anche l’azionario perde forza
È un dicembre ad alta tensione per la Francia, sia per quanto riguarda il futuro dei conti pubblici, sia per quel che riguarda i mercati finanziari. Una crescita economica in frenata e l’incremento della spesa per politiche sociali ed energetiche per affrontare l’inflazione e la transizione energetica, hanno spinto il debito pubblico al 114% del PIL nel secondo trimestre del 2024.
L’attuale crisi politica non fa altro che aumentare l’incertezza ed il nervosismo degli investitori. Da un lato i cosiddetti “bond vigilantes” hanno fatto salire i rendimenti dei titoli di stato francesi e di conseguenza lo spread rispetto ai bund tedeschi. Dall’altro lato anche il mercato azionario, con anticipo rispetto a quello obbligazionario, ha lanciato segnali sullo stato di salute non certo brillante dell’economia francese.
Qui sopra vediamo l’andamento del rapporto di forza tra il CAC 40, l’indice di riferimento francese, e l’Eurostoxx 600. Come si nota le performance del listino parigino sono state migliori rispetto all’indice paneuropeo dalla fine della fase acuta della pandemia, fino ad inizio 2023. Poi, dopo un periodo laterale, ad inizio 2024, il CAC 40 ha cominciato a perdere forza, arrivando ora su livelli di inizio 2022; ben al di sotto della media a 200 giorni.
Un elemento interessante è il confronto con l’andamento del DAX rispetto all’Eurostoxx nello stesso periodo. Lo vediamo nella figura qui sopra. Si nota l’intonazione positiva del rapporto di forza che inizia a metà 2022 e va irrobustendosi da inizio 2024 in poi.
L’impressione è che gli investitori, tra le due grandi malate d’Europa, sembrino avere aspettative più confortanti sulla Germania. Una rotazione che da inizio 2024 si è fatta decisamente più evidente.