Banche centrali lanciano segnali misti per i mercati finanziari
La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da tante decisioni delle banche centrali. RBA, BoE e FED hanno deciso per un ulteriore rialzo dei tassi di interesse, ma lanciando segnali misti e facendo riprendere vigore all’ipotesi che il ciclo restrittivo della politica monetaria sia ai capitoli finali. Sul finire di settimana i dati del mercato del lavoro statunitense (migliori del previsto in termini di occupati ma con la disoccupazione in aumento) hanno dato ancora altro slancio ai listini azionari, dove però i tecnologici continuano a subire.
Nella scorsa settimana il 54% degli strumenti ed indici utilizzati per le nostre analisi hanno registrato una variazione positiva. Il 45% ha subito una variazione negativa.
Analizzando per macroclassi, il 59% degli strumenti ed indici azionari ha registrato una variazione settimanale positiva. Il 5% degli strumenti obbligazionari ed il 78% delle altre asset class utilizzate per le nostre analisi. In questi numeri sono riassunti i sentimenti contrastanti degli investitori nel corso della settimana. Parole spesso più moderate da parte delle banche centrali hanno alimentato le speranze sull’azionario, l’effetto dei rialzi si è invece fatto sentire sulle quotazioni delle obbligazioni.
Le valutazioni in miglioramento nella scorsa settimana sono state il 41% del totale. La settimana precedente le valutazioni che erano state ritoccate al rialzo erano il 54% del totale.
Tra le analisi relative al comparto azionario le valutazioni in miglioramento sono state il 47% del totale.
Tra le analisi relative al comparto obbligazionario le valutazioni in miglioramento sono state il 12% del totale.
Tra le analisi relative ad altre asset class le valutazioni in miglioramento sono state il 47% del totale. Nelle altre asset class sono ricomprese materie prime e valute.
Delle valutazioni effettuate il 54% risulta essere sopra la media a breve termine. Il 45% risulta essere sopra la media a lungo termine delle valutazioni. La scorsa settimana erano rispettivamente il 62% ed il 46%.